Concordato preventivo biennale: la svolta nel rapporto tra fisco e contribuenti

Concordato preventivo biennale svolta contribuenti. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo di attuazione della delega fiscale, che prevede l’introduzione del concordato preventivo biennale. Questa nuova misura consentirà ai contribuenti con partita IVA, esercenti attività d’impresa, arti o professioni, di accordarsi preventivamente e per due anni sui propri redditi con il fisco.

Come funziona

L’Agenzia delle Entrate, entro il 15 marzo di ciascun anno, metterà a disposizione dei contribuenti o dei loro intermediari, anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche, appositi programmi informatici per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione del concordato preventivo biennale.

Per l’applicazione del concordato, l’Agenzia formulerà una proposta che prevede “la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive“.

Il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro il termine previsto dall’articolo 17, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 2001 n. 435 (cioè il 30 giugno). Per il primo anno di applicazione, il termine è posticipato di un mese.

Requisiti per accedere al concordato preventivo biennale

I requisiti per accedere al concordato preventivo biennale sono i seguenti:

• Essere un contribuente con partita IVA
• Esercitare un’attività d’impresa, arti o professioni
• Essere classificato in uno dei tre indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA)
• Non avere debiti tributari per importi pari o superiori a 5.000 euro

Come funziona il concordato preventivo biennale

L’Agenzia delle Entrate, entro il 15 marzo di ciascun anno, metterà a disposizione dei contribuenti o dei loro intermediari, anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche, appositi programmi informatici per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione del concordato preventivo biennale.

Per l’applicazione del concordato, l’Agenzia formulerà una proposta che prevede “la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive”.

Vantaggi del concordato preventivo biennale per il contribuente

Il concordato preventivo biennale presenta numerosi vantaggi per i contribuenti, tra cui:

• Maggiore certezza e prevedibilità degli adempimenti fiscali
• Riduzione dei costi e degli oneri burocratici
• Possibilità di evitare contestazioni e accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate

Vantaggi per il fisco

Il concordato preventivo biennale presenta anche alcuni vantaggi per il fisco, tra cui:

• Maggior efficienza e semplificazione degli accertamenti
• Incremento delle entrate fiscali
• Riduzione del contenzioso

Intelligenza artificiale per stanare i furbetti

Il decreto legislativo di attuazione della delega fiscale prevede anche una revisione delle norme in materia di attività di analisi del rischio. L’Agenzia delle Entrate potrà utilizzare l’intelligenza artificiale per individuare i contribuenti che presentano un rischio di evasione.

Le informazioni utilizzate dall’Agenzia delle Entrate saranno raccolte in modo da rispettare la normativa sulla privacy. Le informazioni potranno essere interconnesse tra loro e con quelle di archivi e registri pubblici.

Conclusioni

L’introduzione del concordato preventivo biennale rappresenta una svolta importante nel rapporto tra fisco e contribuenti. Questa nuova misura mira a semplificare e rendere più efficiente il sistema fiscale, favorendo la compliance dei contribuenti e aumentando le entrate fiscali.